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martedì 21 agosto 2012

I LED consumano meno, ma NOI consumiamo meno??

Un’illuminazione più efficiente comporta un aumento di produttività, ma per l’effetto rebound, anche un aumento dei consumi


Due ricercatori, Jeff Tsao e Harry Sunders, del Breakthrough Insititute di Oakland, California, attraverso le pagine della rivista Energy Policy hanno spiegato come ogni miglioramento nel campo dell’illuminazione, dalle candele alle lampadine a gas alle lampadine elettriche, abbia storicamente comportato un aumento complessivo dei consumi, piuttosto che una sua riduzione da parte della società. E lo stesso prevedono possa accadere con i diodi emettitori di luce (LED).

Il loro documento originale, dal titolo: “Solid-state lighting: an energy-economics perspective” è stato pubblicato nel 2010 e allora diede vita ad alcuni fraintendimenti: si pensava che i due ricercatori avessero dimostrato che una maggiore efficienza nell’illuminazione non generi alcun miglioramento per la società, perché non comporta né una riduzione dei consumi né una riduzione dei costi globali in illuminazione. In realtà, i due ricercatori sono tornati a parlarne sulle pagine di Energy Policy proprio per sfatare questa interpretazione e dimostrare che invece un vantaggio c’è: una maggiore disponibilità di luce comporta una maggiore produttività.

Il problema è che una maggiore produttività significa maggiori consumi. Si tratta del cosiddetto “effetto rebound”. Il costo per illuminare una lampadina LED è più basso rispetto ad una lampadina ad incandescenza, ma la tendenza è quella di reinvestire il risparmio ottenuto con l’efficienza in ulteriore consumo energetico. È un problema culturale: se riduciamo il consumo energetico di una data tecnologia, allora la useremo più spesso semplicemente perché abbiamo l’opportunità di farlo. Questa è la dura realtà.

Che sia il caso di promuovere educazione civica e sociale che punti al risparmio energetico e non solo dal punto di vista commerciale??

Noi crediamo di si.
Leggiamo e informiamoci.

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