Sabato notte la terra del Nord Italia è tornata a tremare. La scossa più violenta del terremoto
c’è stata alle 4.05 ed è stata del sesto grado Richter. Ha colpito
principalmente l’Emilia Romagna (in particolar modo le Province emiliane
di Modena e Ferrara), ma la scossa è stata avvertita fino a Milano, in
gran parte del Veneto e in Liguria. Il presidente dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha chiesto lo stato di emergenza nazionale.
Il
bilancio delle vittime di questa terribile catastrofe naturale è salito
a sei. Il terremoto ha spezzato le vite di tante famiglie, distruggendo
tante vittime innocenti e i sacrifici di una vita di tantissime persone
(abitazioni, ville, negozi, esercizi commerciali, ecc.). Una rabbia dei
cittadini che cresce di ora in ora contro uno Stato che investe
pochissimo e sempre di meno in sicurezza e protezione civile. Anche in questo campo il Governo Monti ha fatto cilecca.
Il Governo tecnico, presieduto dal Professore Mario Monti,
ha combinato un altro disastro su un argomento che dovrebbe essere a
cuore a tutto il Paese e in particolar modo a chi guida le istituzioni
del nostro Paese. Alcuni giorni fa è stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il decreto legge n.59/2012 in materia di riordino della protezione civile.
La novità che davvero lascia senza parole tutte le persone di buon
senso riguarda “l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei
rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso
destinati in quanto possono essere estese tutte le polizze assicurative
contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati”. Il dl
prevede il regime transitorio anche a fini sperimentali ed entro 90
giorni dovrà essere emanato un regolamento che stabilisca modalità a
termini per l’avvio del regime assicurativo.
Una norma che sta
scatenando un vespaio di polemiche sul web poiché in caso di calamità
naturali, terremoto, alluvione o altra catastrofe naturale, lo Stato non
pagherà più i danni ai cittadini! In poche parole per ricostruire le
case o le aziende distrutte dal terremoto o dall’alluvione, i cittadini
non hanno scelta: dovranno ricorrere ancora una volta al portafoglio per
l’assicurazione volontaria. Un altro duro colpo per tutto il popolo
italiano che è stato già “tartassato” con nuove imposte e tasse dal
Governo Monti per evitare il default dell’Italia.
In un periodo di crisi
economico-finanziaria davvero tragico, che sta scatenando una raffica
di suicidi e un incremento pazzesco di tutti coloro che soffrono di
depressione per aver perso il lavoro, l’esecutivo ha irresponsabilmente
addebitato ai cittadini la copertura dei rischi derivanti da calamità
naturali su qualsiasi fabbricato per poter “garantire adeguati,
tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di
riparazione e ricostruzione”.
Un provvedimento che colpisce in
pieno una delle fondamenta della nostra società (il contratto sociale) e
di uno Stato di diritto.
Ma in che Stato viviamo? Dove andremo a finire
di questo passo?
E’ mai possibile vivere in uno Stato che tartassa fino
al collo tutti i cittadini con nuove imposte, senza per altro garantire
neanche un minimo di assistenza ai propri cittadini nemmeno in
situazioni di catastrofe naturale?
Oltre il danno, anche la beffa.
Noi non ci stiamo!!
Pagine
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